Primavera doppiogusto

Il menù di oggi prevede: una primavera doppiogusto, servita su un fujicolor C200, lasciato marinare in una Holga 135bc e cotto a mano nel Tetenal Colortec C-41 a 38°C

Il menù di oggi prevede: una primavera doppiogusto, servita su un fujicolor C200, lasciato marinare in una Holga 135bc e cotto a mano nel Tetenal Colortec C-41 a 38°C.

Avrei tanto voluto scrivere questo post dopo quello dedicato alla Diana F, ma, la prematura dipartita del mio HD esterno, sopratutto nel mentre stavo sistemando il pc, è stato un duro colpo: tra i file persi(per fortuna non molti) ci sono le varie scansioni (Sprocket e Diana) fatte con la reflex, e dato che lo studio ha fagocitato la maggior parte del moi tempo, ancora non ho trovato il tempo di rifotografare i negativi, quindi, per quelle, aspetterete ancora.

Siccome, però, stavo tacendo da tanto, ho deciso di mostrarvi le foto che ho scattato questa primavera con la Holga 135BC ed uno splitzer in cartoncino, costruito quando Giovanni Mucciaccia si è impossessato del mio corpo.

Ed è così che il castello diventa un isolotto volante

Castello volante

fidanzato viene spezzato a metà (la colpa è sua che si è mosso)

Ti spezzo in due!

ed il cielo diventa pieno di margherite gialle

Mille margherite gialle

Ma la Holga si presta benissimo anche per le doppie esposizioni più classiche

Ginestre

Anna

Mille margherite gialle

Mille margherite gialle

Doppia esposizione

Ma il castello è sempre quello che si presta meglio per le doppie esposizioni!

Doppia esposizione

Doppia esposizione

Ci sono stati anche problemi con la messa a fuoco alquanto approssimativa della Holghetta…

https://www.flickr.com/photos/marieloise/15430024805/in/photostream/lightbox/

Mille margherite gialle

In realtà volevo mettere a fuoco il muro...

In particolare se si provano ad usare le lenti macro abbinate alla reflex…

No, non posso usare le lenti macro con la Holga...

Ma, dopotutto, non sono poi così male, no?

Mille margherite gialle

La prima Holga non si scorda mai!

Oggi sono particolarmente allegra perchè vi parlo di un paio di argomenti a cui tengo particolarmente: il primo rullino con la Holga 135 BC e la prima esperienza di sviluppo in casa!

Qui vi avevo parlato di quanto fossero state ricche di doni le vacanze natalizie ma, vuoi il tempo, vuoi il meteo, vuoi gli impegni, è stato “complicato” terminare tutti i rullini di prova. (La povera Polaroid aspetta ancora che le compri delle pellicole, sigh!).
Inoltre, anche quando i rullini sono terminati ho aspettato a svilupparli per vari motivi, ultimo il fatto che volessi svilupparli da sola in casa!
C’è voluto un mese per procurarmi chimici e tank, termometro, bottiglie e tempo ma allafine ce l’ho fatta!
Il primo candidato allo sviluppo è stato il rullino di prova della Holga 135 BC, un Kodak Gold 200.
Ovviamente ho fatto un po’ di casini, ma questo rullo ha retto abbastanza bene (a differenza di qualcun altro che vi mostrerò prossimamente).

Ma, con ordine, prima la macchina.Holga

La Holga 135BC è una toy-camera fatta al 99% in plastica (salvo qualche molla o vite), lente compresa, sorella minore della famosissima Holga 120. Si distingue dalla classica Holga 135 per la presenza di una bella vignettatura scura, appunto “Black Corner”, da cui BC.

Abbiamo una lente di plastica da 47mm con diaframma fisso ad F/8.

Sul web si legge che la fotocamera dovrebbe avere apertura F/8 ed F/11 (soleggiato nuvoloso) non so se sia un difetto della mia o una semplificazione introdotta per la Holga versione BC ma, anche se son presenti le due differenti impostazioni, l’apertura del diaframma non cambia: a cambiare è la vignettatura! Già! Più marcata e stretta in caso di forte luce, più esterna e leggera in caso di poca luce o utilizzo del flash!

I tempi possono essere scelti tra 1/100s e la posa bulb (in questo modo l’otturatore resta aperto per far passare la luce finchè si tiene premuto il pulsante).

Ha la possibilità di scattare più volte su uno stesso fotogramma così da poter creare le tanto amate esposizioni multiple.

La messa a fuoco, divisa in 4 zone, è segnalata con dei disegnini:

mezzo omino = da 1 a 2 m
gruppo di 5 omini = da 2 a 4 m
gruppo di 10 omini = da 4 a 10m
montagna = da 10m ad infinito.

Avanzamento e riavvolgimento della pellicola sono manuali.
L’attacco del flash a slitta, attacco standard per treppiedi ed ha la possibilità di collegare il cavo di scatto remoto, oltre ad avere un mare di altri accessori come lenti fisheye e grandangolari, lenti macro, filtri e tantissimo altro ancora!

Io l’ho scoperta girovagando su Lomography ed è stato subito amore!
Quindi ho voluto provarla subito con un Kodak Gold 200 ed è stata la mia accompagnatrice a feste tra amici, cene e passeggiate.

Siccome era un rullino da “esperimento” è stato una delle prime cavie per il mio sviluppo casalingo!
Il kit di chimici che ho utilizzato è il Tetenal C-41 a 38°C.
La prima volta che ci ho provato ho sbagliato subito: il preriscaldamento!
Già perchè sia lo sviluppo colore che la tank con le pellicole. Io, ovviamente, ho dimenticato (in realtà non ci ho proprio pensato) di mettere dell’acqua calda all’interno della tank in modo da portare l’ambiente interno e le pellicole ad una temperatura di 38°, ed ho semplicemente posizionato il tutto in una bacinella di acqua calda finchè lo sviluppo colore non ha raggiunto la temperatura stabilita (38°C con una tolleranza di 0,3°C).
Ovviamente, quando ho iniziato lo sviluppo, la temperatura del chimico è scesa sotto la soglia consigliata!
é stato il panico!
Vabbè… alla fine solo alcune foto sono uscite un po’ rovinate mentre il Kodak Gold della Holga ha reagito veramente bene!
Quindi, basta con le chiacchiere, ed eccovi le foto!

Prove con il Flash
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L_DSC00091 copia
Doppie esposizioni
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paesaggi
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E lunghe esposizioni
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Se queste foto vi hanno stuzzicato ed avete voglia di vederne altre vi lascio il link degli album di lomograpy ( album 1 e album 2).
In ogni caso, aspetto di sapere il vostro parere!
Alla prossima!