Disderi Robot Style 3 lenses camera

Ovvero una Toycamera multilente, molto simile all’Action Sampler della Lomography, ma, a differenza di quest’ultima, presenta 3 lenti invece di 4!

Ci si innamora di questa macchina al primo sguardo: è coloratissima, leggera, con la faccina da robot ad incorniciare i 3 obiettivi e… ha anche la custodia subacquea! *-*
Comprata insieme alla sua sorellina a 4 lenti, qualche settimana fa per un prezzo davvero irrisorio, l’ho subito caricata per vedere i cosa ne uscisse!

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Come il mio solito, ho necessita di prendere dimistichezza con questo genere di giocattolini, e le prime foto non sono venute tutte come mi aspettavo: ho usato soggetti troppo statici e questa macchinetta ha bisogno di movimento! Spero che al mare io riesca a farla fruttare meglio 🙂
Come pellicola, invece, per questa prova ho usato una fujicolor 200… è la seconda volta che uso questa pellicola e ne sono innamorata pazza!!

Lomography Sprocket Rocket

Approfitto di alcuni minuti di pausa che mi sono concessa dopo pranzo per scrivere un po’, dato che il ritmo dello studio è frenetico e mi lascia ben poco spazio per altro!
Riprendendo le presentazioni delle mie compagne di viaggio siamo arrivati a questo dicembre quando ho ordinato e provato (FINALMENTE) una delle mie preferite tra le fotocamere Lomography: la Sprocket Rocket!
Questa macchina ha un fantastico obiettivo grandangolare che consente di fare foto super panoramiche occupando per ogni foto lo spazio di due fotogrammi di una pellicola 35mm! Ma la cosa che mi fa impazzire a dismisura è la possibilità che la foto venga anche sugli sprocket holes (per chi non lo sapesse sono i fori che corrono lungo la pellicola 35mm e servono per farla avanzare dopo scattato).
Me ne sono davvero innamorata! e il mio amore continua ad aumentare ad ogni rullo!!!
Ma basta chiacchiere e passiamo ai fatti. Ecco le foto.

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Per queste foto ho usato un Kodak Colorplus 200 anche se la macchina è settata ad Iso 400 (ISO = sensibilità alla luce della pellicola, o del sensore se guardiamo al digitale. Se ne volete sapepre di più qui c’è l’articolo che per me è risultato più chiaro su questo argomento).

L’unica cosa difficile e che mi frena un po’ con questa macchina è la scansione: non possedendo uno scanner piano per pellicole ma solo uno scannerino compatto per 35mm e 110, ammetto di averle davvero provate tutte, dalla scansione con il tablet allo scanner a costo zero di Italida… ma per il momento ho ritrovato un metodo tutto mio che mi soddisfa decentemente =) questa, però, è un’altra storia!

Ipomea

Sull’isola dove abito, a fine maggio, da qualche anno a questa parte, organizzano una mostra di piante antiche ed esotiche che porta il nome di Ipomea. Ed ogni anno aspetto con ansia questi giorni dato che adoro i fiori, rose in particolare…e a fine maggio di cosa si è pieni? *.*
Armata di Nikon D90 ci andai sia due anni fa che l’anno scorso. Ed è a questa fiera che mi sono avvicinata alla macrofotografia notando anche parecchi miglioramenti da un anno all’altro.
Quest’anno avrei portato anche le lenti colse up!.. ma, causa destino avverso, non sono riuscita ad andare. Per consolarmi vi propongo alcune delle foto fatte lo scorso anno.
Tra gli scatti troverete anche qualche doppia esposizione (completamente diversa da quella fatta con le analogiche: la digitale sovrappone le due foto come si potrebbe tranquillamente fare con photoshop …ma ci accontentiamo!) =)

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Archimede

Lo so che ho scritto un post poco più di un’ora fa ma non ce la facevo a lasciarvi con quelle sole tre foto di prima!
Quindi non vi parlo di una fotocamera, ma di Archimede, il mio cellulare/pc/genio che mi è stato regalato a Natale. (Per chiunque voglia sapere che modello è trattasi di un Samsung Galaxy Note).

Due premesse.
La prima. Fino a questo Natale io mi sono rifiutata di comprare un telefono di quelli ultima generazione perchè  non ne vedevo la necessità. Avevo il mio telefonino classico, a colori, senza pretese che svolge egregiamente il suo compito di telefono. Aggiungerei anche abbastanza resistente per esser resistito così a lungo con me! Non aveva una grande fotocamera quindi le foto scattate da quel telefono sono quasi nulle, non mi interessava neanche, poi, l’idea di scattare foto con il cellulare! E qui scatta la seconda premessa. Da luglio avevo la Fisheye Baby e, date le dimensioni ridottissime, la tenevo sempre sempre sempre in borsa così da prendere l’abitudine di scattare quando vedevo che la foto si componeva davanti allo sguardo… Ma le sue particolarità: l’obiettivo supergrandangolare e il suo funzionamento a pellicola, non sono sempre stati dei punti di forza con il risultato che o le foto non erano all’altezza delle mie aspettative o (un po’ di rullini d’esperienza dopo) evitavo di scattare determinate foto immaginando, con un altro tipo di macchina (magari una di quelle che era a casa), come inquadrare e gestire la scena.

La mia malinconia da perdita di foto è così andata avanti fino al momento in cui è arrivato il mio Archimede (sì, perché è un genio di cellualre, su alcune cose). In particolare ho iniziato ad apprezzare le due fotocamere che si porta dietro e che mi permettono di non perdere le occasioni che mi si presentano!
Ma giudicate voi.

ImmagineFaro – Napoli, Molo Beverello

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Partenza – Porto di Casamicciola Terme (NA)

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Inoltre è utile nei viaggi a due quando, ovviamente, ho 3 macchine fotografiche, ma nessuna “utile” per riuscirsi a fare una foto insieme! XD

E per oggi credo davvero di aver finito.
Vorrei cercare di smaltrie in fretta la parte finale delle presentazioni (che poi ci stanno avvicinando come tempistica sempre più ad oggi) in modo da tenervi informati anche sulle sperimentazioni attuali! A presto!

Bridget Jones

Ed eccomi dinuovo a scrivere su questa pagina dopo un sacco di giorni di silenzio.
Per prima cosa, quindi, se qualcuno aspettava che scrivessi qualcosa, chiedo scusa per l’attesa (troverò il modo di farmi perdonare).

Ora riprendiamo da dove c’eravamo fermati.
Dopo aver introdotto la mia Nikon D90, raccontatovi la tormentosa storia con la Canon T50 e il mio adorato regalo tascabile meglio noto come Lomography Fisheye Baby 110 vi parlo di una macchina che, sinceramente, non so se definire o meno toycamera. Sto parlando della Canomatic.
Questa macchina, dopo anni di reclusione all’interno di un armadio, ha rivisto la luce quando la signora Mena, la madre di una mia amica <3, ha deciso di farmela prima ispezionare e poi me l’ha regalata!!
Premettiamo che non è una grandissima macchina fotografica, tutto automatizzato ma soprattutto pesava un bel po’ però con una linea “tutta curve” e tinta di un risplendente color ottone come si faceva a resistergli?!?!
Inoltre, raccogliendo microscopiche (e quasi tutte negative) impressioni su questa macchina ho capito che non mi avrebbe dato foto troppo precise.
Ricapitolando, avevo una macchina pasticciona, bionda, pesante, tutta curve che però ispirava simpatia al primo sguardo… un po’ come Bridget Jones!!! Ecco, avevo trovato il suo nome: Bridget!

Anche se era stata battezzata non ci avevo mai scattato: era troppo pesante! Lessi su internet che all’interno c’erano dei pesetti che non servivano a molto e che togliendoli non si comprometteva la meccanica della macchina. Perchè non provare allora?
Detto fatto! Una mattina luminosa, armata di cacciavite e buona volontà ho tolto i pesetti di piombo, tenuti con la colla al rivestimento in plastica!
Ora che era leggera, non avevo scuse, andava provata!

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Volevo che la macchina pasticciasse per bene, quindi, per smuovere un po’ la sua situazione… arrivata quasi alla fine del rullino l’ho rimandato indietro :3

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Riguardando quegli scatti ora sono molto meno entusista del risultato…ma, come si dice, chi non risica non rosica, no?
Dopo questo primo rullino non ne ho scattati altri… ma per il futuro avevo un progettino in mente su cui poi vi terrò aggiornati!!!

Toy cam!

Credo che presto o tardi chiunque giri per internet alla ricerca di notizie fotografiche si imbatta nel mondo delle Toy Camera, in generale, e di Lomography, in particolare.
Le Toy Camera, letteralmente fotocamere giocattolo, sono delle macchine delle caratteristiche particolari e varie, coloratissime e plasticose, rigorosamente analogiche. Lomography è una delle più grandi piattaforma/community/negozio on-line/magazine di queste macchinette e prende il suo nome dalla LOMO LA-C, un giocattolino che, grazie alle lenti in plastica, dava alle foto saturazioni molto forti e un’ombreggiatura scura ai 4 lati, chiamata vignettatura, che la rendeva unica nel suo genere (se volete la storia completa c’è).
Sbarcai sulle sponde della lomografia per cercare la Fisheye n.2 che avevo visto tra le mani di alcuni miei amici e mi intrigava tantissimo!
Quando però aprii la pagina principale… *.* mi si spalancarono le porte di un nuovo mondo! Da subito, insieme alla Fisheye da cui ero partita, mi innamorai della Spinner 360°, della Sprocket Rocket, della Diana F+, della mitica Holga!!!
Ma, causa la mia mancanza di fondi per queste spese, non presi nulla.

La mia prima fotocamera firmata lomography è stata la Fisheye Baby 110 (grazie adorato fratellino *.*) ad un paio di settimane dalla sua uscita!
Questa mini-mini-cam l’ho ribattezzata Dory dall’adorabile personaggio del film “Alla ricerca di Nemo” perchè è piccola, simpaticissima e tutti ti notano quando ti vedono con lei!!

Ovviamente ci ho scattato all’impazzata per tutta l’estate! L’unica pecca che ho riscontrato al’inizio è stata la difficoltà (oltre che i costi) nel reperire il tipo di pellicola (il formato 110 è fuori produzione da un po’) e, soprattutto, nel reperire chi le sviluppasse!

Confesso che ancora oggi quando mi presento con uno di quei rullini la loro risposta è: “signorina ma dove li ha presi?”

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Per il rullino in bianco e nero ho avuto molte più difficoltà che con quello a colori -.-“
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Dopo i primi rullini mi sono accorta che non tutte le foto riescono col buco, cioè non tutte le foto scattate con questo aggeggino mi fanno impazzire, mi piace però quando la porto in giro per la città!

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Io e la mia adorata Carletta! *.*ImmagineImmagine

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Grazie mille per avermi letto di nuovo =)
Spero le foto vi siano piaciute.
Buon sabato sera e ci vediamo prestoooo!

Canon T50

In arte, Connie (sì, lo so, in particolare all’inizio non avevo una grande fantasia con i nomi. Poi vi assicuro che sono migliorata!).
Come vi avevo accennato nel post sulla Nikon D90 non è stato un inizio semplice.
La nostra storia inizia un pomeriggio primaverile di circa 3 anni fa nella cassa dove è sistemata la biancheria di casa. Non so esattamente cosa cercassi ma so che è uscita lei,  la macchina fotografica che mio padre comprò in viaggio di nozze (1987) ma che mise da parte dopo 3-4 anni dall’acquisto dati l’ingombro e noi figli piccoli e pestiferi, per far salire di grado una compattina giovane e pratica che al giorno d’oggi non funziona più.

Tornando a noi, la T50, corredata di 28-80 e flash (che ncora non ho provato), è una semiautomatica, pertanto è di facile utilizzo ma ciò non ha escluso che mi desse i suoi grattacapi!

La nostra storia continua, infatti, con i miei occhi che si sgranano e la voglia immediata di metterci un rullino!  Desiderio esaudito  ma scattavo molto molto (moooltooo) lentamente. La cosa positiva fù, però, che iniziai a studiare attivamente fotografia: amo leggere e se un argomento mi appassiona mi ci perdo le ore tra articoli, libri, internt, schede… e, adesso, avevo una VERA macchina fotografica su cui mettere in pratica ciò che stavo studiandooo!
Peccato che varie vicissitudini, prima tra tutte l’arrivo della Nikon, fecero in modo che mettessi da parte la trovatella. Passò un anno per finire il rullino, ed ora si trattava solo di estrarlo…ma qui scatta il primo problema.
La colpa fu mia, ma non solo: si bloccò il tastino per sbloccare la pellicola  e io sentendo la resistenza nel riavvolgerla la aprii in piena luce per capire cosa fosse successo: la pellicola era stata “mangiata”, ovvero gli sprocket holes (i fori tipici della pellicola che servono per il suo avanzamento all’interno della macchina) erano tutti lacerati a causa della mia forzatura 😦 .
Senza farmi scoraggiare montai un altro rullino, stavolta era un rullino di una mia vecchia gita scolastica su cui volevo riscattare per creare delle doppie esposizioni. Scattai all’impazzata e senza pensieri, tolsi il rullino con molta cura chiudendomi anche in una camera buia ma, quando lo portai a sviluppare: DISPERAZIONE ç___ç : Il rullino uscì come se l’avessi scattato solo la prima volta (nell’ormai lontano 2000).
Portai la macchina a revisionare e mi dissero che stava bene “devi solo scattare e vedere che esce”, per cui mi convinsi che fosse stata colpa della pellicola troppo vecchia.
Sono sincera, mi stavo un po’ abbattendo ma complici anche due Bionde, e il loro entusiasmo contagioso, che in quel frangente cominciarono con la fotografia analogica, feci una super spesa di rullini e decisi di non mollare. Tornata a casa non persi tempo e caricai subito uno dei miei tesori, mi godetti quell’estate portandola un po’ in giro (rigorosamente di mattina dato che non usavo ancora il flash) ma quando, haimè, sviluppai la pellicola mi dissero che tutte e 36 le pose erano uscite nere: la pellicola era rimasta vergine!!
Ovviamente, dissero che la colpa era mia e che non avevo messo bene la pellicola e che avrei dovuto farlo fare a loro e bla bla bla, bla bla bla e barba blu. Ora, non è che voglia vantarmi, m,a a parte la pausa dai 18 ai 21 anni in cui ho usato la digitale, ho montato pellicole da quando di anni ne avevo 8… mi sembrava un po’ strano aver sbagliato. Inoltre, insieme a quel rullino ne avevo montato anche un secondo in un altra macchina che invece era uscito!
Complice la fine degli esami, e quindi più tempo libero,  mi misi ad osservare la mia piccola Canon e notai che le lamelle che componevano l’otturatore durante lo scatto non si alzavano!
Disperata la lasciai lì a riposare finchè non avessi potuto portarla a riparare a Napoli.
Ma i corsi ancora dovevano iniziare,
e ci voleva tempo per il ritorno,
e la voglia di usarla mi divorava
e così mi misi a guardare quest’otturatore che non si apriva.
Più che guardarlo, lo toccai… e TRAGEDIAAA!
Le lamelle si deformarono sotto la pressione del mo dito!
Nel panico più totale iniziai a fare leggere pressioni per riportarlo alla
forma originale e pian piano ci riuscii!
Ma adesso?!?!
Avevo crato altri danni oltre i precedenti?!?!
Provai a scattare e, sorpresa delle sorprese: L’OTTURATORE SI APRIVAAAA!!!!!!! *__*
L’ossido e la polvere dovuti ai tanti anni di inutilizzo bloccavano il meccanismo che però, tutt’oggi, fnunaziona!
Subito caricai un kodak color plus (non volevo bruciare un rullino costoso) e scattai, talvolta controllando che tutto procedesse come doveva essere!

Del primo rullino è uscita solo questa foto che mi soddisfa!

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Nei pasticci che facevo per controllare, però, è uscita anche qualche doppia esposizione.

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Da quelli successivi le cose sono iniziate a migliorare! =)

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Castello Aragonese, Ischia Ponte

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Ho una smodata passione per gli alberi dal basso: sappiatelo prima che sia troppo tardi!!

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Il tono “acquoso” è dovuto al rullino che era scaduto qualche annetto fa (almeno 10) ma a me piace!

La piccoletta ogni tanto ha ancora avuto dei tentennamenti ma ho notato che più scatto e meno problemi ha, che sia un segno? 😉

Grazie a tutti per avermi letto(anche se sono stata logorroica). Alla prossima 🙂

è iniziato tutto con lei…

Ed eccoci di nuovo qui effettivamente “a lavorare”!

Per iniziare e farmi conoscere un po’ di più vi vorrei presentare le mie bimbe!
Sono stata combattuta sino all’ultimo se presentarvi prima la mia adorata Nikon D90 o la Canon T50, la prima macchina con cui IO ho iniziato a fare sul serio…peccato che lei, però, non abbia iniziato a fare sul serio con me! Ma questa è un’altra storia…
Per cominciare, quindi, vi parlo della macchina con cui sul serio ho iniziato a scattare e, cioè, la mia fida (e adoratissima) Nikon D90, Nichole(non me la paragonate alla Minetti che mi mette il broncio!!).
Questo mio tesoro la presi dopo un sacco di attese e di risparmi ricavati con lavoretti qui e là messi da parte per quasi 9 mesi (un parto!!!). In realtà pensavo di dover ripiegare su una NikonD5000i ma per fortuna non è stato necessario  *.*
Grazie a degli ottimi consigli la presi corredata di plasticoso 18-105, che per me, che iniziavo, non era poi così male, anzi!

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Lo ammetto, non ho voglia di studiare….

Confesso che nei primi approcci nutrivo un certo “timore reverenziale” nei confronti di questo aggeggino ed ero tesissima quando scattavo.

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“Mica sono stata io!”

Poi, pian piano mi sono sciolta, anche se un po’ di timore c’è sempre.
Vi lascio qualche scatto che ho fatto con la mia bimba giusto per farvi un’idea =)
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Il porto dopo temporale (Ischia, Na)
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Il duomo di Lucca (Quanto adoro questa città *-*)
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Rosa

E con queste abbiamo finito (cercherò di non sovraccaricare i post con troppe foto per non renderli noiosi o ripetitivi).
Grazie per aver letto queste quattro chiacchiere e alla prossima!

Ciaooo! Mi presento

Sono Marialuisa, Mary, Marylou, Marieloise o come volete voi.
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Self-portrait (Nikon D90, Nikkor 18-105@85mm, F/5.6, 1/3sec, iso 200, 6150K) 

La passione per la fotografia non lo so quando è nata… forse l’ho sempre avuta. So, però, che si è rafforzata a dismisura un po’ grazie agli studi in architettura, che continuo a fare a Napoli, e (molto più che) un po’ grazie alle amicizie “giuste” che hanno saputo indirizzarmi verso questo mondo.
Così, adesso, dopo più di due anni, ho deciso di condividere con chi vorrà le mie esperienze in digitale e analogico. 
Per il momento vi saluto ma prometto di tornare presto!