Primavera doppiogusto

Il menù di oggi prevede: una primavera doppiogusto, servita su un fujicolor C200, lasciato marinare in una Holga 135bc e cotto a mano nel Tetenal Colortec C-41 a 38°C

Il menù di oggi prevede: una primavera doppiogusto, servita su un fujicolor C200, lasciato marinare in una Holga 135bc e cotto a mano nel Tetenal Colortec C-41 a 38°C.

Avrei tanto voluto scrivere questo post dopo quello dedicato alla Diana F, ma, la prematura dipartita del mio HD esterno, sopratutto nel mentre stavo sistemando il pc, è stato un duro colpo: tra i file persi(per fortuna non molti) ci sono le varie scansioni (Sprocket e Diana) fatte con la reflex, e dato che lo studio ha fagocitato la maggior parte del moi tempo, ancora non ho trovato il tempo di rifotografare i negativi, quindi, per quelle, aspetterete ancora.

Siccome, però, stavo tacendo da tanto, ho deciso di mostrarvi le foto che ho scattato questa primavera con la Holga 135BC ed uno splitzer in cartoncino, costruito quando Giovanni Mucciaccia si è impossessato del mio corpo.

Ed è così che il castello diventa un isolotto volante

Castello volante

fidanzato viene spezzato a metà (la colpa è sua che si è mosso)

Ti spezzo in due!

ed il cielo diventa pieno di margherite gialle

Mille margherite gialle

Ma la Holga si presta benissimo anche per le doppie esposizioni più classiche

Ginestre

Anna

Mille margherite gialle

Mille margherite gialle

Doppia esposizione

Ma il castello è sempre quello che si presta meglio per le doppie esposizioni!

Doppia esposizione

Doppia esposizione

Ci sono stati anche problemi con la messa a fuoco alquanto approssimativa della Holghetta…

https://www.flickr.com/photos/marieloise/15430024805/in/photostream/lightbox/

Mille margherite gialle

In realtà volevo mettere a fuoco il muro...

In particolare se si provano ad usare le lenti macro abbinate alla reflex…

No, non posso usare le lenti macro con la Holga...

Ma, dopotutto, non sono poi così male, no?

Mille margherite gialle

Riassunto sprockettoso di un’estate già passata

Come vi avevo già detto (qui e qui) ho iniziato, con grandissima soddisfazione, a sviluppare da me i rullini a colore!
Credo di aver fatto una scelta fantastica, perchè salvo un erroraccio iniziale (ma con mia somma gioia solo 1 rullo su 3 ne ha risentito un pochetto), finalmente i miei rullini non sono più lasciati da fotografi che te li sviluppano (male) di malavoglia. Era per questo motivo (oltre che per i costi) che non portavo a sviluppare più di 2-3 rullini per volta… e così è rimasto un povero rullino, scattato nell’estate dello scorso anno, ad aspettare che prima o poi arrivasse il suo momento. 
Con lo sviluppo casalingo il suo momento è arrivato!
Quidndi eccovi le foto e una ricapitolata dei post della scorsa estate!

mare

Ti va un tramonto?

ti va un tramonto 1 ti va un tramonto 2 ti va un tramonto 3

Sapore di sale (e Ritratti Analogici)

incontro analogico sapore di sale2 sapore di sale

Incontri Analogici

incontro analogico 3 incontro anaalogico 2 F_DSC0419 copia

Sì, mi sono resa conto anche io che c’è bisogno di uno scanner piano, sopratutto ora che è arrivata anche la Diana… ma, per il momento, si fa del proprio meglio con quello che si ha! ^_^

 

La prima Holga non si scorda mai!

Oggi sono particolarmente allegra perchè vi parlo di un paio di argomenti a cui tengo particolarmente: il primo rullino con la Holga 135 BC e la prima esperienza di sviluppo in casa!

Qui vi avevo parlato di quanto fossero state ricche di doni le vacanze natalizie ma, vuoi il tempo, vuoi il meteo, vuoi gli impegni, è stato “complicato” terminare tutti i rullini di prova. (La povera Polaroid aspetta ancora che le compri delle pellicole, sigh!).
Inoltre, anche quando i rullini sono terminati ho aspettato a svilupparli per vari motivi, ultimo il fatto che volessi svilupparli da sola in casa!
C’è voluto un mese per procurarmi chimici e tank, termometro, bottiglie e tempo ma allafine ce l’ho fatta!
Il primo candidato allo sviluppo è stato il rullino di prova della Holga 135 BC, un Kodak Gold 200.
Ovviamente ho fatto un po’ di casini, ma questo rullo ha retto abbastanza bene (a differenza di qualcun altro che vi mostrerò prossimamente).

Ma, con ordine, prima la macchina.Holga

La Holga 135BC è una toy-camera fatta al 99% in plastica (salvo qualche molla o vite), lente compresa, sorella minore della famosissima Holga 120. Si distingue dalla classica Holga 135 per la presenza di una bella vignettatura scura, appunto “Black Corner”, da cui BC.

Abbiamo una lente di plastica da 47mm con diaframma fisso ad F/8.

Sul web si legge che la fotocamera dovrebbe avere apertura F/8 ed F/11 (soleggiato nuvoloso) non so se sia un difetto della mia o una semplificazione introdotta per la Holga versione BC ma, anche se son presenti le due differenti impostazioni, l’apertura del diaframma non cambia: a cambiare è la vignettatura! Già! Più marcata e stretta in caso di forte luce, più esterna e leggera in caso di poca luce o utilizzo del flash!

I tempi possono essere scelti tra 1/100s e la posa bulb (in questo modo l’otturatore resta aperto per far passare la luce finchè si tiene premuto il pulsante).

Ha la possibilità di scattare più volte su uno stesso fotogramma così da poter creare le tanto amate esposizioni multiple.

La messa a fuoco, divisa in 4 zone, è segnalata con dei disegnini:

mezzo omino = da 1 a 2 m
gruppo di 5 omini = da 2 a 4 m
gruppo di 10 omini = da 4 a 10m
montagna = da 10m ad infinito.

Avanzamento e riavvolgimento della pellicola sono manuali.
L’attacco del flash a slitta, attacco standard per treppiedi ed ha la possibilità di collegare il cavo di scatto remoto, oltre ad avere un mare di altri accessori come lenti fisheye e grandangolari, lenti macro, filtri e tantissimo altro ancora!

Io l’ho scoperta girovagando su Lomography ed è stato subito amore!
Quindi ho voluto provarla subito con un Kodak Gold 200 ed è stata la mia accompagnatrice a feste tra amici, cene e passeggiate.

Siccome era un rullino da “esperimento” è stato una delle prime cavie per il mio sviluppo casalingo!
Il kit di chimici che ho utilizzato è il Tetenal C-41 a 38°C.
La prima volta che ci ho provato ho sbagliato subito: il preriscaldamento!
Già perchè sia lo sviluppo colore che la tank con le pellicole. Io, ovviamente, ho dimenticato (in realtà non ci ho proprio pensato) di mettere dell’acqua calda all’interno della tank in modo da portare l’ambiente interno e le pellicole ad una temperatura di 38°, ed ho semplicemente posizionato il tutto in una bacinella di acqua calda finchè lo sviluppo colore non ha raggiunto la temperatura stabilita (38°C con una tolleranza di 0,3°C).
Ovviamente, quando ho iniziato lo sviluppo, la temperatura del chimico è scesa sotto la soglia consigliata!
é stato il panico!
Vabbè… alla fine solo alcune foto sono uscite un po’ rovinate mentre il Kodak Gold della Holga ha reagito veramente bene!
Quindi, basta con le chiacchiere, ed eccovi le foto!

Prove con il Flash
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Doppie esposizioni
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paesaggi
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E lunghe esposizioni
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Se queste foto vi hanno stuzzicato ed avete voglia di vederne altre vi lascio il link degli album di lomograpy ( album 1 e album 2).
In ogni caso, aspetto di sapere il vostro parere!
Alla prossima!

Febbre da multlente

Complice le pulizie di primavera ho recuperato dei negativi di cui avevo perso le sansioni prima di averle pubblicate.

Entrambi i rullini sono stati scattati la scorsa estate con le mie multilente: l’Action Sampler e la Disderi Robot 3lens.

Action 4 - R1 (5)

Per chi non le conoscesse, sono delle toycameras 135mm, totalmente in plastica (salvo qualche molla), con più lenti (in plastica anche queste) ed una speciale “mascherina” che suddivide il formato standard del fotogramma(24x36mm) in più riquadri: in questo modo, e grazie ad uno scarto tra i diversi otturatori di 0,2 secondi, avremmo più immagini in seguenza nello stesso scatto.
Come tutti questi giocattolini ci sono svariati contro, tra cui un bisogno di tantissima luce e movimenti veloci!
Però, al contempo permettono di sperimentare ^^

Il mio primo esperimento è stato con l’Action Sampler, con 4 lenti, la cui suddivsione un po’ schematica (e statica) del fotogramma rende necessario davvero tanto tanto movimento! Questo mi ha spinto a stampare su un foglio acetato trasparente dei rettangolini di colore e ad attaccarli, grazie ad un po’ di nastro adesivo) davanti alle lenti, come filtri per finire un rullino che restava incompiuto.

Action 4 - R1

Action 4 - R1 (4)  Action 4 - R1 (2)

Con il senno di poi mi rendo conto che anche se avessi scattato, praticamente, guardando il sole i filtri troppo densi ed il rullino ad iso un po’ bassi (Fujicolor C200) ha penalizzato queste foto.
Quindi proverò a stampare altri filtri (a maglia un po’ più larga) per ripetere l’esperimento!

Il secondo esperimento riguarda la DIsderi Robot 3lens.
Io l’adoro, forse per la suddivisione anticonvenzionale, o per la faccina impressa sulla fotocamera, ma veramente mi piace tantissimo.
Ma questo, in realtà, non è un vero e proprio esperimento, ma una prova.
La mia multilente è corredata di una custodia subacquea che arriva fino a 10 metri di profondità e, la scorsa estate ho voluto provarla!
Così ho caricato un Kodak Colorplus 200 e l’ho messa nella borsa della spiaggia!
Ovviamente più si scende di profondità più la luce diminuisce, il che non è l’ideale per questa macchinetta, ma, per immortalare i giochi d’acqua al mare è davvero imbattibile!
Bando alle ciance ed eccovi le foto!

Robot mare - R2 (2)

Robot mare - R2

Robot mare - R2 (14)

Robot mare - R2 (13)

Robot mare - R2 (12)

Robot mare - R2 (11)

Robot mare - R2 (10)

Robot mare - R2 (9)

Robot mare - R2 (8)

Robot mare - R2 (7)

Robot mare - R2 (6)

Robot mare - R2 (5)

Robot mare - R2 (4)

Robot mare - R2 (3)

Qualcosa di vecchio

Per rispettare il mio proposito di “pubblicare più spesso” ho deciso che poche parole sono meglio di nessuna e di presentarvi alcune foto scattate ad aprile ma che ancora non avevo avuto il tempo o lo spazio di pubblicare.
SI tratta di 4 foto scattate con la Lomography Sprocket Rocket in uno dei primissimi rullini.
Sì, solo 4 foto perchè decisi improvvisamente di voler cambiare pellicola e, così, la riavvolsi e le feci aspettare un paio di giorni, quando venne ripresa e caricata nell’Action Sampler per essere portata in Umbria.
La pellicola in questione è una Fujicolor C200 che, all’epoca, avevo appena scoperto con l’adorata Zenit 122 e che volevo proprio sperimentare con la panoramica. Come potete vedere: nessuna delle due mi ha delusa, anzi mi sa che l’ultima foto possa essere la mai prima doppia esposizione perfettamente riuscita!

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Lo so, è un po’ pochino, ma la sessione d’esami incombe, io sono sommersa dallo studio ,e quindi, vi “nutro” come consigliano tutti i dietologi: poco e spesso! =)
Alla prossima

Incontri, prove ed esperimenti

Buon pomeriggio a tutti =)
Non so da voi, ma da me, questa domenica pomeriggio è grigia e fredda, e non invoglia troppo ad allontanarsi dal posticino accanto al caldo termosifone…
Così, per dedicare finalmente un po’ di tempo a questo blog, mi piacerebbe parlarvi di un meeting tutto analogico tenutosi lo scorso Ottobre (chi di voi segue il Blog di Mafalda De Simone, probabilmente,avrà letto già qualcosa, magari QUI).
è stato un incontro tutto al femminile e principalmente analogico: solo ora, riordinando le foto per la pubblicazione qui, mi sono resa conto di aver portato con me, quel giorno, un arsenale!

Ho approfittato di questo incontro per ultimare i rullini reduci dall’estate e provare qualcosa di un po’ più sperimentale.
Cominciamo.

La mia amica Carla, aveva espresso il desiderio di provare una Zenit, e così ho deciso di portare la Zenit ET, già carica con un Agfa 400 che ho terminato mentre attendevo l’arrivo delle altre.

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Infiltrazione di luce dovuta a qualche spiraglio durante la bobinatura a mano della pellicola =/Immagine

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 Durante l’estate decisi, poi, di provare a “rovinare” alcune pellicole e vedere che effetto avrebbe fatto (qui la foto).

Data la scarsa reperibilità di pellicole in questa isola sperduta, ho ben pensato di prendere un Kodak Colorplus 200 da 36 pose e dividerlo in 3. Adesso potevo fare tre prove diverse: il primo fu affogato in un bicchiere di Bitter Rosso, il secondo sommerso dalla Pepsi ed il terzo ubriaco fino al midollo nella birra sgasata.
Sono stati in queste condizioni per 24h e, subito dopo, parzialmente risciacquati e riposti ad asciugare fino a quando, il giorno prima del meeting, decisi che era arrivato il loro momento!
Il primo dei tre ad essere usato è stato il KodaBitter che, anche se l’avessi risciacquato molto, risultava molto appiccicoso: la mia più grande paura era che la pellicola si sganciasse ed, allo sviluppo, mi ritrovassi un rullino vuoto! Per questo ho preferito caricare questo rullino nella Canon T50, che avevo portato con me per testare le due nuove ottiche appena prese: ammetto che questa macchina, a cui sono molto legata sentimentalmente, aveva un obiettivo che di certo non è fantastico, un 28-80 che, avendo la messa a fuoco minima a 2 metri (sì, DUE metri), non mi ha mai entusiasmata più di tanto. La scorsa estate, in uno dei miei periodi di dipendenza-da-ebay trovai finalmente un’offerta vantaggiosa per il 50ino, ma non solo: oltre ad un Canon FD 50mm f1/8 c’era anche un Vivitar, con attacco FD, 28mm f/2.8. Il meeting è stata la prima occasione per provarli. D’istinto, ho preferito montare il 28mm.Pensavo che me ne sarei stancata subito: se avessi voluto scattare a 28mm potevo tranquillamente tenere il mio vecchio obiettivo… e invece no!
L’ho adorato, da subito, molto più del 50mm e, da allora, raramente l’ho sostituito!

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Questa è stato l’intruglio che mi è piaciuto di più! In alcuni punti, queste alerazioni cromatiche dovute al bitter mi fanno impazzire!

Dopo pranzo, è arrivata anche Carletta, un po’ in ritardo, ed insieme, abbiamo deciso di caricare la Zenit ET con il Kodak Ubriaco.
Le foto che vedrede, quindi, sono un po’ mie e un po’ sue.

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La birra, come avrete notato, ha regalato alla pellicola questo torno azzurrino, smorzando  i toni caldi che con questa pellicola solitamente esplodono.

Come avrete capito lo scopo di questo incontro era anche provare, per una volta, fotocamere che non fanno parte della nostra collezione ed il mio amore per obiettivi panormici mi ha spinto a provare La Sardina di cui Mafalda aveva sempre parlato tanto bene e che io avevo solo osservato su internet.
Quindi, caricatala con l’ultimo esperimento rimasto, il KodaCola, sono partita a scattare

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Ero spinta da una forte curiosità per questa macchinetta: di solito con le toycam, le divido in quelle che amo a prescindere e quelle che hanno qualcosa che non mi convincono. La Sardina, è sempre stata una di queste ultime.
Guardando le foto mi sono resa conto che c’è una certa disparità tra ciò che si vede nel mirino e l’obiettivo, magari è solo minima, ma appena presa in mano questa macchinetta, che sembra veramente una scatola di sardine alla vecchia maniera, guardando attraverso il mirino mi sono sentita spaesata: sembrava molto un fisheye e, soprattutto, prendeva qualcosa di troppo, nell’inquadratura. Guardando le foto, invece, ho notato che la distorsione a barilotto, anche se è semrpe presente, è meno accentuata.
In poche parole: è un “giocattolo” molto carino ma non credo la baratterei mai per la mia Sprocket!
Sarà che appena presa, da subito, mi ha affascinato, anche con la distorsione ai lati e tutto il resto, ma non mi ha mai deluso. Ma delle fotocamere da amare a prescindere fanno parte anche le nuove arrivate e appena riuscirò ad ultimare (se questi cieli grigi daranno mai tregua) le prove della Holga135BC e della Diana F+ vedremo se una di queste riuscirà a spodestarla!

Quarta ed ultima puntata – Gubbio

Eh sì, dopo mesi e mesi e mesi, dopo photoshop che si è messo a scioperare, i rullini che hanno aspettato fin troppo nella mia borsa prima di essere sviluppati siamo arrivati all’ultima tappa del viaggio.
Allora questa bella cittadina doveva essere la meta dell’ultimo giorno di girovagamenti ma dopo la folla e il caldo che hanno reso impossibile (o quasi) la vista ad Assisi abbiamo pensato di prendere la macchina e girovagare un po’ e così siamo arrivati nella piazzola di Gubbio: per fortuna!
Con l’idea di passare lì il giorno successivo non abbiamo curiosato troppo in giro godendoci solo la frescura di questa bellissima piazza ma al risveglio il giorno successivo ci ha accolti un acquazzone di quelli terribili che non ci ha lasciato altra scelta se non quella di chiudere questo bel giro!
Ora, godetevi le foto!

La piazza…

Gubbio (10)

Gubbio (9)

Nikon D90 e Nikkor 18-105 (e filtro polarizzatore, ovviamente!)

Gubbio (16)

Disderi Robot 3lens con Fujicolor C200

Gubbio (4)

Sprocket Rocket e Kodak Ultramax 400
Il fatto che io non abbia uno scanner piano si nota fin troppo in foto come questa -.-“

Alberi ❤

Gubbio (8)

Gubbio (12)

Nikon D90 e Nikkor 18-105

Gubbio (18)

Disderi Robot 3lens con Fujicolor C200

Gubbio (2)

Sprocket Rocket e Kodak Ultramax 400

Fiori di campo e…

Gubbio (13)

Gubbio (14)
Nikon D90 e Nikkor 18-105

Gubbio (17)
Disderi Robot 3lens con Fujicolor C200

  Gubbio (19)

Gubbio (3)

Gubbio (5)

Sprocket Rocket e Kodak Ultramax 400

Per finire… il ritorno =)

Gubbio (15)
Nikon D90 e Nikkor 18-105

Gubbio (6)

Sprocket Rocket e Kodak Ultramax 400
(amo quest’accoppiata!)

Assisi

Vi ricordate il weekend in Umbria?!
Ebbene sì, riprendo a raccontarvelo.
Dopo il primo giorno passato tra Perugia ed il tramonto sul lago, il nostro giro ci ha portati ad Assisi.
Città stupenda che, però, mi aspettavo più spirituale.
Mi immaginavo questa città come un luogo un po’ magico ed antico ma molto fattori hanno giocato a suo sfavore (ed anche delle mie foto), a partire da:
– il caldo asfissiante che mi rende sempre asociale e molto poco propensa ad  instaurare rapporti umani di alcun genere;
– l’invasione di bambini in gita scolastica;
– il continuo passaggio di mezzi dovuta alla preparazione di un evento che si sarebbe svolto in serata.

Quindi queste le mie giustificazioni se le foto vi sembrano troppo turistiche.

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Sono rimasta letteralmente stregata da questa casetta ❤

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Cornici  cittadine

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Nikon D90 – Nikkor 18-105 –  Filtro Polarizzatore Kenko

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Rocca Maggiore (dopo una terribile scalata XD )

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Lomography Sprocket Rocket – Kodak Ultramax 400

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Disderi Robot 3lens – Fujicolr C200

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Action Sampler 4lens – Fujicolor C200

Non so se dalla mia faccia si capisse quanto è stata massacrante quella mattinata! Però sono abbastanza soddisfatta =)
Manca ancora un’ultima parte del viaggia che arriverà prossimamente ma intanto vi lascio la raccolta su Flickr così che possiate vedere le foto passate e quelle che ancora devo proporvi!

E se vi va, alla prossima!

Lago <3

Ovvero una splendida serata passata a Passignano sul Trasimeno, dopo la giornata passata a Perugia (QUI).

Grazie alla mia capacità di persuasione (“Dai! Ti prego! Ti prego! Ti Pregoooo!“) ho convinto il mio adorabile accompagnatore (<3) ad andare a vedere il tramonto su Lago Trasimeno e, bhè, è stata uno spettacolo da togliere il fiato! Ho deciso, quindi, di regalargli un post tutto per lui!

Iniziamo dalla casa che, senza un’apparente motivo, mi ha rubato il cuore!
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Nikon D90 e Nikkor 18-105 

 

Siamo arrivati sulle sponde del Lago quando una luce calda avvolgeva tutto, ma non era ancora il momento magico in cui il sole si tuffa nel mare. Ne abbiamo approfittato per girare tra il parco e la cittadina moltoo moltoo tranquilla.

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Ops… pallone in acqua

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Nikon D90 e Nikkor 18-105 (all’epoca non avevo ancora l’adattatore per l’Helios 😥 )

Avvicinatasi l’ora X ho iniziato a fare gli scatti magici che volevo, provando i vari consigli che avevo letto qui e lì. (Sottotitolo del post: mille, o quasi, modi per fotografare un tramonto)

1) Giocare con il Bilanciamento del Bianco

Immagine2) Zoomare

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3) Usare un grand’angolo

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Il mio 18-105 a 18mm

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E la Sprocket Rocket caricata con il Kodak Ultramax 400

4) Dimenticarsi il coloreImmagine5) Girarsi di spalleImmagine

ImmagineSprocket Rocket e Kodak Ultramax 400

6) Usare una fotocamera “divarsa”

ImmagineAction Sampler 4lens e Fujicolor 200C

E dopo aver cenato in un bellissimo ristorante sul lago, si concluse così la mia prima giornata in Umbria ❤ e non sapete quanto avrei voglia di tornarci!
Ed ora, con un po’ di nostalgia, vi lascio e torno ai miei tanto adorati libri!
Alla prossima!

Perugia

Sì, avete letto bene: finalmente, dopo 4 mesi (sono da linciaggio), vi mostro qualche foto del viaggio in Umbria!

Vi avevo stuzzicato un po’ l’appetito con le microfoto della Fisheye Baby 110 (QUI), ora è il momento di fare sul serio!

Io, per chi ancora non lo sapesse, abito su un’isola, quindi, quando si va in viaggio bisogna regolarsi con gli orari dei stramaledetti traghetti… la nostra partenza, quindi, è stata alle 6 e 20 del mattino.
Ragion per cui le nostre facce erano così -.- ma il mondo era così

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Se il buongiorno si vede dal mattino… – Samsung Galaxy Note

Capirete che il viaggio, dal punto di vista fotografico, è iniziato in modo davvero sublime!
La nostra prima tappa, dopo troppe ore di macchina per i miei gusti,  è stata Perugia all’ora di pranzo. Ho adorato i vicoletti di questa città…peccato solo per il caldo asfissiante che ci ha tormentato, da questo momento in poi, per 2 giorni di viaggio.

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ImmagineCentro Storico – Nikon D90 e Nikkor 18-105

 

Una vera scommessa è stata l’accoppiata Sprocket Rocket e Kodak Ultramax 400, una pellicola che avevo da almeno 2 anni ma che ancora non avevo avuto occasione di usare.
Le foto sono state scansionate con il “tubo per la reflex” che orami è diventato un mio fedele alleato, almeno finché non potrò (o dovrò) prendere uno scanner piano!

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ImmagineLomography Sprocket Rocket e Kodak Ultramax 400

 

Oltre la D90, la Sprocket e la Baby sono venute con me anche la Disderi Robot 3lens (ve ne ho parlato QUI) e la sua sorellina, l’Action Sampler, entrambe caricate con il Fujicolor 200 (forse non la migliore scelta che abbia fatto, almeno per l’Action)

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ImmagineAction Sampler con Fujicolor 200

Questo è stato solo l’inizio, e vi assicuro, che il meglio deve ancora venire, almeno secondo il mio gusto personale… ma non temete, arriverà presto!!

PS. Sì, il post avrebbe dovuto concludersi così, ma questo 4 giorni fa, quando la mia connessione ha deciso di prendersi una pausa di riflessione e queste quattro parole al vento sono rimaste bloccate tra le bozze, vi prometto di non farmi aspettare più così tanto  =)